Generali

L’obbligo di inviare telematicamente i corrispettivi potrà essere effettuato attraverso un registratore telematico. Le prime bozze del Decreto Legge fiscale sembrano prevedere tempistiche differenti a seconda che si tratti di contribuenti con ricavi superiori ai 400 mila euro o meno. Per i contribuenti con ricavi maggiori, l’obbligo potrebbe partire il 1° luglio 2019 mentre, per i contribuenti più piccoli potrebbe slittare a gennaio 2020. Per adeguarsi sarà probabilmente concesso un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di registratori di cassa idonei.

Parallelamente all’avvio dell’obbligo di trasmissione dei corrispettivi previsto per il 2019, saranno previste:

  • la generazione e invio delle fatture dai registratori telematici;
  • la definizione delle regole tecniche di colloquio tra il registratore telematico ed il sistema fatture e corrispettivi;
  • la realizzazione delle funzionalità che devono essere esposte affinché un registratore telematico possa colloquiare col Sistema Di Interscambio mediante i servizi e i dispositivi richiamabili dal registratore telematico per l’invio delle fatture elettroniche;
  • evoluzione dell’interfaccia di monitoraggio dei flussi affinché gli esercenti possano verificare sia la trasmissione delle fatture effettuate dal registratore telematico, sia delle fatture definitivamente emesse.
 

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2018. Il testo del documento, che sarà analizzato dalle Camere il 10 ottobre, è stato pubblicato ieri sul sito del Ministero di Economia e Finanza.

I punti principali sono:

  • la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
  • l’introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego;
  • l’introduzione della pensione di cittadinanza;
  • l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero);
  • la prima fase dell’introduzione della flat tax tramite l’innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani;
  • il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (IRES) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
  • l'eliminazione dell'IRI (Imposta sul Reddito d'impresa);
  • il rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti;
  • politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni;
  • lo stanziamento di risorse per i risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.
 

L’obbligo di fattura elettronica entrerà in vigore il 1° gennaio 2019, per ora il Governo esclude ogni possibilità di proroga, al contrario di quanto richiesto da imprese e professionisti. Il lavoro di semplificazione dei tecnici del Ministero di Economia e Finanze, è tutto concentrato sulla riduzione delle sanzioni e sull’ estensione dei termini per l’emissione o la trasmissione delle fatture elettroniche. Alla base della scelta di non rinviare l’obbligo in avvio dal 1° gennaio 2019 vi sono per lo più ragioni di gettito fiscale.

Sembrerebbe che al vaglio ci sia la possibilità di un’emissione prolungata. Attualmente, secondo quanto previsto dalla disciplina vigente, la fattura elettronica immediata deve essere emessa entro la mezzanotte del giorno in cui avviene la cessione di beni o il pagamento della prestazione di servizi. Probabilmente l’emissione prolungata potrebbe intervenire in maniera strutturale e quindi andrebbe ad incidere anche su quei soggetti per cui non vi è obbligo di emettere fattura in formato elettronico. Verrebbero coinvolti da questa modifica quindi anche i soggetti forfettari, i soggetti che adottano il regime di vantaggio (c.d. minimi) e gli agricoltori in regime speciale per i quali l’obbligo di mettere fattura rimane cartaceo.

Inoltre è necessario comunque specificare che l’Amministrazione finanziaria sul punto si è già espressa con la circolare 13 E 2018 tranquillizzando i contribuenti sul tema emissione in quanto nella circolare si legge che dal “minimo ritardo, comunque tale da non pregiudicare la corretta liquidazione dell'imposta» non dovrebbe derivare una violazione sanzionabile «in fase di prima applicazione delle nuove disposizioni , considerato anche il necessario adeguamento tecnologico richiesto alla platea di soggetti coinvolti e le connesse difficoltà organizzative”. Attualmente però sembra che si voglia istituire una vera e propria norma sul tema.

   

Con la proposta di legge AC 1074, riguardante: “Disposizioni per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell’evasione fiscale”, sono in arrivo modifiche ai profili sanzionatori della disciplina antiriciclaggio per le violazioni connesse all’ emissione di assegni. Nello specifico è stato proposto di rivedere le sanzioni oggi previste relativamente alla mancata indicazione della causa di non trasferibilità sui titoli, nonché l’introduzione della non punibilità per assegni privi di tale clausola portati all’ incasso dal beneficiario originario.

 

E’ in arrivo una semplificazione per la gestione delle deleghe ai professionisti riferite alla fattura elettronica. Così è stato detto nel corso del forum dedicato alla e-fattura organizzato dall'Agenzia delle Entrate e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro. Nel corso dell’evento sono state approfondite anche le funzionalità della piattaforma “Fatture e Corrispettivi”, il servizio di registrazione dell’indirizzo telematico, la procedura per la generazione del QRCode, le fasi di predisposizione, trasmissione, conservazione, consultazione della fattura, dei suoi dati e delle ricevute SDL (Sistema di Interscambio).

   

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